domenica 26 maggio 2013

I Problemi del Piede nei Ballerini


 Problemi al Piede nei ballerini



Come si curano e come prevenirli



"I Ballerini sono gli Atleti di Dio" 





Ballare è una professione per alcuni e una forma di divertimento e di attività fisica per molti altri. Per quanto meravigliosa questo tipo di attività esercita un’insolita richiesta funzionale sul nostro corpo, particolarmente sui piedi.



I ballerini sono esposti ad una serie di problemi fisici di cui la maggior parte della gente non ha mai nemmeno sentito parlare. E non è sorprendente che una delle zone del nostro corpo più sollecitate in questa pratica siano i piedi.





Diverse condizioni possono interessare i piedi dei ballerini e conoscerle meglio può aiutare prevenirle.



Frattura dei ballerini



“Sono atterrato male da un salto ed ora non posso più appoggiare il piede a terra”



Cause



Si tratta della frattura più comune in coloro che ballano. Si verifica a carico del V metatarso, l’osso lungo situato nella parte esterna del piede. Il meccanismo più tipico è quello di atterrare da un salto con il piede in inversione (girato verso l’interno). Normalmente compare un dolore acuto improvviso con notevole gonfiore, ed impossibilità a camminare.





Trattamento



Classicamente il trattamento consiste nell’apporre ghiaccio, sollevare l’arto, ed evitare di caricare sul piede interessato. Sarà necessario consultare un medico e praticare una rxgrafia per confermare il sospetto di frattura.  Questo tipo di frattura richiederà un periodo di immobilizzazione  necessario per la consolidazione; successivamente sarà fondamentale per un pieno recupero un programma di riabilitazione volto a riacquistare forza e mobilità nel piede e nella caviglia.



Sesamoidite



“Avverto dolore sotto l’alluce soprattutto quando cammino senza scarpe”



I Sesamoidi sono piccole ossa un pò particolari, in quanto non sono connesse con altre ossa del corpo. Si tratta di due piccole ossa poste sulla parte inferiore dell’avampiede in corrispondenza dell’alluce. Hanno la funzione di stabilizzare i tendini flessori dell’alluce, cioè quei tendini che piegano l’alluce verso il basso.





Cause



I sesamoidi forniscono una superficie di supporto quando il ballerino è in posizione a mezza punta (demi-point). Il tendine che scorre tra i due sesamoidi può infiammarsi causando una sesamoidite, una forma di tendinite. Il dolore è localizzato sotto l’alluce in corrispondenza dell’avampiede; il dolore può comparire gradualmente nel tempo, in particolare compare nel piegare e raddrizzare l’alluce.





Trattamento



E’ necessario osservare riposo e sospendere prove ed allenamenti fino alla scomparsa del dolore e dell’infiammazione. E’ opportuno un consulto medico per escludere la possibilità di una frattura dei sesamoidi.  Altrettanto utile un consulto con un fisioterapista specializzato o con un istruttore competente per identificare  e correggere eventuali squilibri muscolari, nel momento in cui il dolore andrà a diminuire. L’utilizzo di un cuscinetto intorno all’area dei sesamoidi può essere utile per alleggerire la pressione, così come un bendaggio funzionale dell’alluce che lo mantenga in leggera flessione plantare (verso il basso). Possono essere necessari anche diversi mesi prima che sia completamente scomparso il dolore legato ad una sesamoidite.



L’ intervento chirurgico per la rimozione dei sesamoidi va considerato solo nei casi in cui  tutti i trattamenti conservativi si sono rivelati inefficaci.



Alluce Valgo



“ il mio alluce è deviato verso l’esterno e fa male"



L’alluce valgo è una deformità del piede estremamente diffusa anche nella popolazione che non si dedica al ballo., ma i ballerini sviluppano generalmente questa condizione già in età giovanile. L’insorgenza è di solito graduale ed è spesso associato ad altri problemi posturali e biomeccanici che coinvolgono altre articolazioni. ( si associa spesso una pronazione del retropiede, cioè un coricamento del piede sulla sua parte interna). E’ caratterizzato da uno spostamento mediale (verso l’interno) della testa del I metatarso, dove gradualmente si forma una evidente sporgenza. Di conseguenza l’alluce andrà a deviarsi verso l’esterno provocando la deviazione anche delle altre dita.





Segni e Sintomi



Il ballerino noterà una graduale comparsa del dolore al piede nell’area dell’alluce e dell’avampiede. Il dolore andrà ad accentuarsi con il carico e particolarmente nei salti. Tipicamente si riscontrerà dolore alla pressione nella zona interessata, talvolta anche alla minima pressione.



Trattamento



Il miglior modo di agire è identificare precocemente questa condizione e puntualizzare le sue cause strutturali e/o biomeccaniche. Quando si giunge precocemente alla diagnosi si può efficacemente ricorrere ad esercizi di stretching e tonificazione di determinati gruppi muscolari e/o all’utilizzo di ortesi e plantari. Talvolta uno spaziatore tra I e II dito può rallentare la progressione della deformità. Quelle condizioni nelle quali si siano già sviluppate modificazioni strutturali del piede richiedono generalmente un trattamento chirurgico. E’ imperativo che l’ortopedico tratti il paziente ballerino con problemi di alluce valgo valutando anche le condizioni della caviglia, delle ginocchia e delle anche per identificare eventuali problemi a questi livelli. Infine è essenziale valutare la corretta tecnica del ballerino nel pliè (piegarsi), relevè (rialzarsi) e nel salto, per limitare la progressione dell’alluce valgo diagnosticato.





Per il trattamento chirurgico dell'alluce valgo vedi anche : http://bit.ly/UndPnH



Alluce Rigido



Cause



E’ una condizione caratterizzata da dolore e/o limitazione nel movimento dell’articolazione dell’alluce. Per raggiungere la posizione a mezza-punta (demi-pointe) l’articolazione tra primo metatarso ed alluce deve formare un angolo di 90°. I Ballerini che iniziano tardi nella vita l’attività spesso non riescono a raggiungere questa mobilità. I ballerini che non posseggono tale mobilità e che forzano la posizione a mezza punta provocheranno un urto di un osso contro l’altro. Se ciò succederà regolarmente, si svilupperanno speroni ossei detti osteofiti che condurranno ad un’ulteriore riduzione della mobilità dell’articolazione, infiammazione e degenerazione artrosica progressiva.



Un meccanismo di compenso per la mancanza della necessaria mobilità e il sickling del piede (atteggiamento a falce). Si tratta di una posizione che riduce il conflitto tra le ossa ma che non è esteticamente accettabile, e comporta elevati rischi di distorsione della caviglia. Un compenso accettabile e sicuro per questa condizione è la posizione a mezza punta parziale, nella quale il ballerino deve imparare a salire sulla parte anteriore del piede senza forzare fino alla posizione a mezza punta completa.





Trattamento



Nella fase acuta riposo funzionale e ghiaccio aiutano a ridurre dolore e infiammazione. Un buon modo di applicare il ghiaccio è quello di massaggiare con un cubetto di ghiaccio per 5 minuti.



Lo stretching del piede aiuta a migliorare la flessibilità. Lo stretching nella posizione a mezza punta può essere effettuato ma senza carico, in un arco di movimento che non provoca dolore. Il ballerino dovrebbe individuare il proprio range di movimento senza dolore dell’alluce ed imparare a lavorare entro quel range. Un bendaggio funzionale dell’alluce che limita il movimento in flessione dorsale può essere utile per alleviare i sintomi; il bendaggio deve mantenere l’alluce in lieve flessione plantare





















Massaggio con ghiaccio




Stretching dell'alluce




 


Fascite Plantare


"Il piede fa male quando cammino scalzo, specialmente al mattino al risveglio”



Cause



La Fascite Plantare  è una condizione da sovraccarico funzionale che interessa la pianta del piede. La fascia plantare è una spessa banda di tessuto fibroso che collega il calcagno alla base delle dita e che nella fascite diventa infiammata e dolente.





Tipicamente il dolore maggiore si avverte al mattino, quando si scende dal letto e si compiono i primi passi. I ballerini andranno incontro tipicamente a questo tipo di dolore dopo la lezione, o dopo lunghe sedute di allenamenti sotto carico. Nei ballerini la fascite plantare può anche essere in relazione con un ispessimento e retrazione dei muscoli del polpaccio e del tendine d’Achille, o con l’abitudine di ballare su superfici troppo dure e rigide.



Trattamento



Più precocemente la fascite viene trattata  più velocemente va a risolversi. Riposo funzionale, ghiaccio  ed antiinfiammatori sono i primi trattamenti. Per le condizioni persistenti sono indicati mezzi di terapia fisica ed esercizi specifici per riequilibrare la muscolatura di caviglia e piede, lavorando soprattutto sui muscoli retratti e su quelli più deboli. Le condizioni croniche rispondono bene all’utilizzo di splint notturni che consentono uno stretching di lunga durata dei tessuti retratti.



Per approfondire il trattamento della Fascite Plantare vedi anche:  http://bit.ly/12zpZN8



Metatarsalgia



"Ho dolore sotto la parte anteriore del piede..”



Cause



La Metatarsalgia è caratterizzata da dolore  sotto la parte anteriore del piede. Per coloro che ballano la metatarsalgia è generalmente causata da instabilità nelle articolazioni delle piccole dita. Ripetute distorsioni e stiramento dei legamenti può condurre a lasssità o aumentata flessibilità di queste articolazioni. Nei ballerini anni di superlavoro forzando il piede in movimenti estremi  può aumentare la lassità e causare sublussazione di queste articolazioni



Trattamento





Nelle condizioni acute al solito ghiaccio e riposo sono appropriati. Molto utile l’allungamento dei muscoli che controllano la flessione delle dita. Questi esercizi possono essere eseguiti utilizzando un asciugamani , le dita devono afferrare l’asciugamani posto a terra , trascinandolo verso di te. Un plantare con un piccolo cuscinetto posizionato dietro le teste metatarsali può prevenire la sublussazione ed alleviare il dolore.



martedì 29 gennaio 2013

Sostituzione Protesica dell'Anca (Domande Frequenti)


Domande Frequenti sulla Sostituzione Protesica dell’Anca

Quali sono i tempi di guarigione e di recupero?
Ognuno guarisce dal suo intervento secondo i suoi tempi. Comunque nella maggior parte dei casi dovrai utilizzare una coppia di bastoni per circa 1 mese dopo l’intervento. Dopo il primo mese ti sarà consentito deambulare con un bastone al di fuori dell’ambiente domestico e senza alcun sostegno in casa per altre 2-3 settimane.  Dovrai utilizzare un sostegno nella deambulazione fin a quando potrai camminare senza zoppia (in genere sei settimane dall’intervento). 




Cos’é una lussazione di una protesi d’anca?
Una lussazione di una protesi d’anca si verifica quando la testa femorale protesica esce fuori dalla sua sede  all’interno della coppa acetabolare protesica. Il rischio che ciò si verifichi è molto basso, meno del 2%. Ti saranno date indicazioni precauzionali per evitare tale evento.





Quali sono le precauzioni da seguire per evitare una lussazione della mia protesi d’anca?
Devi innanzitutto evitare di flettere (piegare) l’anca oltre i 90°. Evita sedie basse perché richiedono troppa flessione dell’anca per sedersi. Usa un rialzo per il Water che eviterà un’eccessiva flessione dell’anca consentendo una seduta confortevole.

Utilizza se possibile sedie con braccioli. Le braccia ti aiuteranno nell’alzarti in posizione eretta.
Quando sei seduto,  la posizione delle tue gambe deve essere tale da permetterti di vedere la parte interna della coscia, polpaccio e piede (non quella esterna).




Per quanto tempo dovrò osservare le precauzioni per evitare una lussazione?
Segui le suddette precauzioni attentamente per le prime sei settimane dal’intervento. In ogni caso vanno evitate le posizioni estreme dell’anca in flessione e rotazione per tutta la vita.

Posso dormire sul lato operato?
Puoi riprendere a dormire sul lato operato quando ti sentirai comodo a farlo. Puoi dormire sul lato non operato con un cuscino tra le gambe dopo le prime 3-4 settimane dall’intervento.





Quando dovrò togliere i punti di sutura?
I punti vanno rimossi dopo circa 15 giorni, a meno che non siano di materiale riassorbibile nel cui caso non devono essere rimossi. Gli steril-strips possono essere lasciati in sede fino a quando cadranno spontaneamente, e comunque non oltre i 15 giorni.

Quando potrò fare la doccia (bagnando la zona dell’intervento)?
Dopo la rimozione dei punti di sutura. E comunque su indicazione del chirurgo.


Quando potrò immergere la mia anca nell’acqua (per es. bagno, piscina, mare)?

Generalmente non dovresti nuotare o fare il bagno in una vasca da bagno per 6 settimane. Alcuni chirurghi consentono di farlo dopo 2-3 settimane se la cicatrice è completamente asciutta. Concordalo col tuo chirurgo.


Avrò bisogno di antidolorifici per molto tempo dopo l’intervento?

E’ possibile che tu abbia bisogno di qualche tipo di antidolorifico per diverse settimane. Inizialmente avrai bisogno di un antidolorifico potente. Dopo le prime settimane potrai passare ad un antidolorifico più leggero per 2-3 settimane ancora.
Se assumi regolarmente anticoagulanti (per es. Coumadin) evita di prendere Fans (antiinfiammatori) senza consultare prima il tuo internista.

Dopo l’intervento dovrò andare in un centro di riabilitazione o potrò tornare a casa?

Dipende. La maggior parte dei pazienti può tornare a casa dopo l’intervento. Talvolta può essere utile un ricovero presso un centro di riabilitazione per un periodo di alcune settimane. Nella decisione entrano in gioco diversi fattori. Innanzitutto la disponibilità di familiari ed amici ad assisterti nelle tue necessità quotidiane soprattutto per iprimi giorni. E poi il tipo di ambiente domestico, considerazioni relative alla sicurezza, condizioni funzionali post-operatorie alla dimissione.

Avrò bisogno di Fisioterapia dopo l’intervento?
Generalmente si. In realtà per i primi giorni la riabilitazione più importante consiste nel camminare nell’ambiente domestico con l’aiuto di un girello deambulatore o di una coppia di bastoni canadesi.

Successivamente sarà utile una seduta di fisioterapia domiciliare con frequenza bi-tri-settimanale per un miglior recupero funzionale dell’articolazione operata. Il fisioterapista terrà informato il chirurgo dei tuoi progressi.
Se andrai in un centro di riabilitazione riceverai lì la terapia.




Che esercizi dovrei fare?
Sarai istruito dal tuo fisioterapista sugli esercizi appropriate. In generale, nuotare ed utilizzare la cyclette sono una buona opzione, ma non prima di un mese dall’intervento, o comunque prima di aver visto il tuo chirurgo. Queste attività potranno essere continuate fino a l pieno recupero funzionale.

Ho l’impressione che dopo l’intervento le mie gambe abbiano una lunghezza differente. Cosa dovrei fare?
Non è raro avere la sensazione che le gambe abbiano lunghezza differente. La gamba operata era probabilmente più corta dell’altra prima dell’intervento a causa del consumo della cartilagine. Il tuo chirurgo ha ripristinato la naturale lunghezza dell’ anca durante l’intervento. In sala operatoria la lunghezza degli arti inferiori viene controllata attentamente, e si cerca di renderli il più possibile uguali al termine dell’intervento. Talvolta la nuova anca deve essere allungata leggermente allo scopo di ottenere la giusta tensione muscolare (per evitare rischio di lussazione).
Aspetta tre mesi prima di formulare un giudizio finale sulla lunghezza della tua gamba operata. I tuoi muscoli possono essere inizialmente retratti determinando un’obliquità secondaria del bacino e quindi un’apparente differenza di lunghezza degli arti inferiori. Generalmente sono necessari alcuni mesi perché il tuo corpo si abitui alla nuova anca.
In rari casi può essere prescritto un piccolo compenso nella scarpa quando esiste una reale differenza di lunghezza. Nella maggior parte dei casi comunque nessun trattamento è necessario.

Per quanto tempo dovrò assumere anticoagulanti (eparina)?

Generalmente subito dopo l’intervento dovrai assumere un’eparina (a basso peso molecolare) che servirà a prevenire fenomeni di trombosi (coaguli di sangue). Generalmente la terapia si comincia lo notte successiva all’intervento e si continua anche dopo la dimissione dall’ospedale per un mese.




Quando potrò guidare?
Se sei stato operato all’anca destra non potrai guidare per circa sei settimane. E comunque quando ti sentirai in grado di farlo. Se sei stato operato all’anca sinistra e disponi di un cambio automatico sarà possibile tornare alla guida anche dopo quattro settimane, e comunque su giudizio del chirurgo.

Quando potrò tornare al lavoro?
Dipende dal lavoro. Per un lavoro sedentario è possibile rientrare al lavoro dopo circa un mese. Se si tratta di un’attività lavorativa più impegnativa possono essere necessari fino a 3 mesi.

Quando potrò viaggiare?
Potrai viaggiare quando ti sentirai in grado di farlo. E’ consigliabile alzarsi per fare qualche passo almeno una volta ogni ora in caso di viaggi lunghi. Ciò è importante per prevenire fenomeni di trombosi.


Farò scattare l’allarme ai controlli di sicurezza in areoporto? Avrò bisogno di un documento del mio chirurgo?
L’allarme potrà o meno scattare in rapporto alla sensibilità e dal tipo di apparecchiatura di sicurezza. Alla visita di controllo ti sarà consegnato un documento relativo alla protesi da portare con te in viaggio.

Leggi sul mio sito Newsletter su "Protesi e Controlli di Sicurezza in Aeroporto"

Che attività sono permesse dopo l’intervento?
Potrai tornare alla maggior parte delle attività consentite, compreso passeggiate, giardinaggio e golf. Le migliori attività per riacquistare la mobilità e la forza muscolare sono il nuoto e la cyclette.

Che attività dovrò evitare?
Dovrai evitare attività che comportino impatto sugli arti inferiori come la corsa, lo sci alpino ed il tennis . Inoltre dovrai evitare tutte quelle attività che possono mettere l’anca operata a rischio di lussazione.


Potrò fare sesso?

 Dovrai aspettare diverse settimane dopo l’intervento per riprendere i rapporti sessuali. Segui le precauzioni per evitare le lussazioni.

Posso bere alcool?

Puoi berlo con moderazione e a tua discrezione. Evitalo se assumi farmaci antidolorifici.

Per quanto tempo dovrò utilizzare calze elastiche antitrombo?

Generalmente vanno utilizzate per il primo mese dall’intervento, soprattutto in presenza di gonfiore importante.




Posso salire e scendere le scale?
Si. Ricorda la frase “ Sali le scale con la buona, scendi con la cattiva”. Quando le gambe diventeranno più forti sarai in grado di fare le scale in modo più regolare.

Posso inginocchiarmi?
Si , dopo circa sei settimane. Per inginocchiarti tocca terra prima col ginocchio della gamba operata. Per alzarti utilizza prima quella non operata.

Quando potrò fare a meno del rialzo sul water?

Dopo circa sei-otto settimane dall’intervento.

Cosa dovrò aspettarmi per quanto riguarda la mobilità a sei settimane? E ad un anno?

L’ampiezza del movimento varia e dipende da fattori individuali. Il tuo potenziale di movimento sarà determinato al momento dell’intervento. Nella maggior parte dei casi avrai mobilità sufficiente per mettere le calze ed allacciare le scarpe. Tagliarsi le unghie potrebbe essere difficile.

Avrò bisogno di antibiotici prima di una procedura odontoiatrica o di un altro intervento futuro?

Si.  Ti sarà spiegato nel dettaglio al primo controllo post-operatorio. Evita pulizia dei denti o procedure non urgenti per le prime sei settimane.

Mi sento depresso. E’ normale?

Non è comune sentirsi depresso dopo un intervento di protesi d’anca. Ciò può essere in rapporto a vari fattori tra i quali la ridotta autonomia di movimento, dipendenza dagli altri, e talvolta l’effetto di medicinali. Generalmente tutto andrà via col ritorno alle tue consuete attività.

Soffro d’insonnia. E’ normale?

Questa è una lamentela comune dopo un’intervento di protesi d’anca. Rimedi blandi come la melatonina possono essere efficaci. In caso contrario si dovrà ricorrere a farmaci più energici.

Quanto tempo durerà la mia protesi?

Questo varia da paziente a paziente. Per ogni anno che passa dal tuo intervento, hai un 1% di possibilità in più di aver bisogno di un intervento di revisione della protesi. Per esempio, dopo 10 anni dall’intervento c’è un 90 % di possibilità di successo dell’impianto. Nuovi impianti e tecnologie possono aver migliorato ancora questi risultati.

Quando dovrò effettuare le visite di controllo col mio chirurgo?

I controlli andranno effettuati dopo 4-6 settimane, sei mesi, un anno, due anni, e poi ogni 2 anni successivi, con radiografie di controllo dell’anca operata.

Fatti normali riguardo alla tua anca:


  • Rumore tipo click nel movimento dell’anca

  • Intorpidimento della pelle in corrispondenza della cicatrice

  • Gonfiore intorno all’anca e ginocchio

  • Calore intorno all’anca

  • Sensazione di spilli nella zona d’incisione

  • Cicatrice chirurgica poco arrossata o scura


Fatti preoccupanti riguardo alla tua anca


  • Arrossamento importante e crescente, soprattutto che si irradia dalla ferita chirurgica

  • Febbre (maggiore di 38°)

  • Secrezione dalla ferita

  • Gonfiore o dolore al polpaccio, soprattutto nel movimento della caviglia

  • Improvviso cedimento dell’anca con impossibilità alla stazione eretta