martedì 29 gennaio 2013

Sostituzione Protesica dell'Anca (Domande Frequenti)


Domande Frequenti sulla Sostituzione Protesica dell’Anca

Quali sono i tempi di guarigione e di recupero?
Ognuno guarisce dal suo intervento secondo i suoi tempi. Comunque nella maggior parte dei casi dovrai utilizzare una coppia di bastoni per circa 1 mese dopo l’intervento. Dopo il primo mese ti sarà consentito deambulare con un bastone al di fuori dell’ambiente domestico e senza alcun sostegno in casa per altre 2-3 settimane.  Dovrai utilizzare un sostegno nella deambulazione fin a quando potrai camminare senza zoppia (in genere sei settimane dall’intervento). 




Cos’é una lussazione di una protesi d’anca?
Una lussazione di una protesi d’anca si verifica quando la testa femorale protesica esce fuori dalla sua sede  all’interno della coppa acetabolare protesica. Il rischio che ciò si verifichi è molto basso, meno del 2%. Ti saranno date indicazioni precauzionali per evitare tale evento.





Quali sono le precauzioni da seguire per evitare una lussazione della mia protesi d’anca?
Devi innanzitutto evitare di flettere (piegare) l’anca oltre i 90°. Evita sedie basse perché richiedono troppa flessione dell’anca per sedersi. Usa un rialzo per il Water che eviterà un’eccessiva flessione dell’anca consentendo una seduta confortevole.

Utilizza se possibile sedie con braccioli. Le braccia ti aiuteranno nell’alzarti in posizione eretta.
Quando sei seduto,  la posizione delle tue gambe deve essere tale da permetterti di vedere la parte interna della coscia, polpaccio e piede (non quella esterna).




Per quanto tempo dovrò osservare le precauzioni per evitare una lussazione?
Segui le suddette precauzioni attentamente per le prime sei settimane dal’intervento. In ogni caso vanno evitate le posizioni estreme dell’anca in flessione e rotazione per tutta la vita.

Posso dormire sul lato operato?
Puoi riprendere a dormire sul lato operato quando ti sentirai comodo a farlo. Puoi dormire sul lato non operato con un cuscino tra le gambe dopo le prime 3-4 settimane dall’intervento.





Quando dovrò togliere i punti di sutura?
I punti vanno rimossi dopo circa 15 giorni, a meno che non siano di materiale riassorbibile nel cui caso non devono essere rimossi. Gli steril-strips possono essere lasciati in sede fino a quando cadranno spontaneamente, e comunque non oltre i 15 giorni.

Quando potrò fare la doccia (bagnando la zona dell’intervento)?
Dopo la rimozione dei punti di sutura. E comunque su indicazione del chirurgo.


Quando potrò immergere la mia anca nell’acqua (per es. bagno, piscina, mare)?

Generalmente non dovresti nuotare o fare il bagno in una vasca da bagno per 6 settimane. Alcuni chirurghi consentono di farlo dopo 2-3 settimane se la cicatrice è completamente asciutta. Concordalo col tuo chirurgo.


Avrò bisogno di antidolorifici per molto tempo dopo l’intervento?

E’ possibile che tu abbia bisogno di qualche tipo di antidolorifico per diverse settimane. Inizialmente avrai bisogno di un antidolorifico potente. Dopo le prime settimane potrai passare ad un antidolorifico più leggero per 2-3 settimane ancora.
Se assumi regolarmente anticoagulanti (per es. Coumadin) evita di prendere Fans (antiinfiammatori) senza consultare prima il tuo internista.

Dopo l’intervento dovrò andare in un centro di riabilitazione o potrò tornare a casa?

Dipende. La maggior parte dei pazienti può tornare a casa dopo l’intervento. Talvolta può essere utile un ricovero presso un centro di riabilitazione per un periodo di alcune settimane. Nella decisione entrano in gioco diversi fattori. Innanzitutto la disponibilità di familiari ed amici ad assisterti nelle tue necessità quotidiane soprattutto per iprimi giorni. E poi il tipo di ambiente domestico, considerazioni relative alla sicurezza, condizioni funzionali post-operatorie alla dimissione.

Avrò bisogno di Fisioterapia dopo l’intervento?
Generalmente si. In realtà per i primi giorni la riabilitazione più importante consiste nel camminare nell’ambiente domestico con l’aiuto di un girello deambulatore o di una coppia di bastoni canadesi.

Successivamente sarà utile una seduta di fisioterapia domiciliare con frequenza bi-tri-settimanale per un miglior recupero funzionale dell’articolazione operata. Il fisioterapista terrà informato il chirurgo dei tuoi progressi.
Se andrai in un centro di riabilitazione riceverai lì la terapia.




Che esercizi dovrei fare?
Sarai istruito dal tuo fisioterapista sugli esercizi appropriate. In generale, nuotare ed utilizzare la cyclette sono una buona opzione, ma non prima di un mese dall’intervento, o comunque prima di aver visto il tuo chirurgo. Queste attività potranno essere continuate fino a l pieno recupero funzionale.

Ho l’impressione che dopo l’intervento le mie gambe abbiano una lunghezza differente. Cosa dovrei fare?
Non è raro avere la sensazione che le gambe abbiano lunghezza differente. La gamba operata era probabilmente più corta dell’altra prima dell’intervento a causa del consumo della cartilagine. Il tuo chirurgo ha ripristinato la naturale lunghezza dell’ anca durante l’intervento. In sala operatoria la lunghezza degli arti inferiori viene controllata attentamente, e si cerca di renderli il più possibile uguali al termine dell’intervento. Talvolta la nuova anca deve essere allungata leggermente allo scopo di ottenere la giusta tensione muscolare (per evitare rischio di lussazione).
Aspetta tre mesi prima di formulare un giudizio finale sulla lunghezza della tua gamba operata. I tuoi muscoli possono essere inizialmente retratti determinando un’obliquità secondaria del bacino e quindi un’apparente differenza di lunghezza degli arti inferiori. Generalmente sono necessari alcuni mesi perché il tuo corpo si abitui alla nuova anca.
In rari casi può essere prescritto un piccolo compenso nella scarpa quando esiste una reale differenza di lunghezza. Nella maggior parte dei casi comunque nessun trattamento è necessario.

Per quanto tempo dovrò assumere anticoagulanti (eparina)?

Generalmente subito dopo l’intervento dovrai assumere un’eparina (a basso peso molecolare) che servirà a prevenire fenomeni di trombosi (coaguli di sangue). Generalmente la terapia si comincia lo notte successiva all’intervento e si continua anche dopo la dimissione dall’ospedale per un mese.




Quando potrò guidare?
Se sei stato operato all’anca destra non potrai guidare per circa sei settimane. E comunque quando ti sentirai in grado di farlo. Se sei stato operato all’anca sinistra e disponi di un cambio automatico sarà possibile tornare alla guida anche dopo quattro settimane, e comunque su giudizio del chirurgo.

Quando potrò tornare al lavoro?
Dipende dal lavoro. Per un lavoro sedentario è possibile rientrare al lavoro dopo circa un mese. Se si tratta di un’attività lavorativa più impegnativa possono essere necessari fino a 3 mesi.

Quando potrò viaggiare?
Potrai viaggiare quando ti sentirai in grado di farlo. E’ consigliabile alzarsi per fare qualche passo almeno una volta ogni ora in caso di viaggi lunghi. Ciò è importante per prevenire fenomeni di trombosi.


Farò scattare l’allarme ai controlli di sicurezza in areoporto? Avrò bisogno di un documento del mio chirurgo?
L’allarme potrà o meno scattare in rapporto alla sensibilità e dal tipo di apparecchiatura di sicurezza. Alla visita di controllo ti sarà consegnato un documento relativo alla protesi da portare con te in viaggio.

Leggi sul mio sito Newsletter su "Protesi e Controlli di Sicurezza in Aeroporto"

Che attività sono permesse dopo l’intervento?
Potrai tornare alla maggior parte delle attività consentite, compreso passeggiate, giardinaggio e golf. Le migliori attività per riacquistare la mobilità e la forza muscolare sono il nuoto e la cyclette.

Che attività dovrò evitare?
Dovrai evitare attività che comportino impatto sugli arti inferiori come la corsa, lo sci alpino ed il tennis . Inoltre dovrai evitare tutte quelle attività che possono mettere l’anca operata a rischio di lussazione.


Potrò fare sesso?

 Dovrai aspettare diverse settimane dopo l’intervento per riprendere i rapporti sessuali. Segui le precauzioni per evitare le lussazioni.

Posso bere alcool?

Puoi berlo con moderazione e a tua discrezione. Evitalo se assumi farmaci antidolorifici.

Per quanto tempo dovrò utilizzare calze elastiche antitrombo?

Generalmente vanno utilizzate per il primo mese dall’intervento, soprattutto in presenza di gonfiore importante.




Posso salire e scendere le scale?
Si. Ricorda la frase “ Sali le scale con la buona, scendi con la cattiva”. Quando le gambe diventeranno più forti sarai in grado di fare le scale in modo più regolare.

Posso inginocchiarmi?
Si , dopo circa sei settimane. Per inginocchiarti tocca terra prima col ginocchio della gamba operata. Per alzarti utilizza prima quella non operata.

Quando potrò fare a meno del rialzo sul water?

Dopo circa sei-otto settimane dall’intervento.

Cosa dovrò aspettarmi per quanto riguarda la mobilità a sei settimane? E ad un anno?

L’ampiezza del movimento varia e dipende da fattori individuali. Il tuo potenziale di movimento sarà determinato al momento dell’intervento. Nella maggior parte dei casi avrai mobilità sufficiente per mettere le calze ed allacciare le scarpe. Tagliarsi le unghie potrebbe essere difficile.

Avrò bisogno di antibiotici prima di una procedura odontoiatrica o di un altro intervento futuro?

Si.  Ti sarà spiegato nel dettaglio al primo controllo post-operatorio. Evita pulizia dei denti o procedure non urgenti per le prime sei settimane.

Mi sento depresso. E’ normale?

Non è comune sentirsi depresso dopo un intervento di protesi d’anca. Ciò può essere in rapporto a vari fattori tra i quali la ridotta autonomia di movimento, dipendenza dagli altri, e talvolta l’effetto di medicinali. Generalmente tutto andrà via col ritorno alle tue consuete attività.

Soffro d’insonnia. E’ normale?

Questa è una lamentela comune dopo un’intervento di protesi d’anca. Rimedi blandi come la melatonina possono essere efficaci. In caso contrario si dovrà ricorrere a farmaci più energici.

Quanto tempo durerà la mia protesi?

Questo varia da paziente a paziente. Per ogni anno che passa dal tuo intervento, hai un 1% di possibilità in più di aver bisogno di un intervento di revisione della protesi. Per esempio, dopo 10 anni dall’intervento c’è un 90 % di possibilità di successo dell’impianto. Nuovi impianti e tecnologie possono aver migliorato ancora questi risultati.

Quando dovrò effettuare le visite di controllo col mio chirurgo?

I controlli andranno effettuati dopo 4-6 settimane, sei mesi, un anno, due anni, e poi ogni 2 anni successivi, con radiografie di controllo dell’anca operata.

Fatti normali riguardo alla tua anca:


  • Rumore tipo click nel movimento dell’anca

  • Intorpidimento della pelle in corrispondenza della cicatrice

  • Gonfiore intorno all’anca e ginocchio

  • Calore intorno all’anca

  • Sensazione di spilli nella zona d’incisione

  • Cicatrice chirurgica poco arrossata o scura


Fatti preoccupanti riguardo alla tua anca


  • Arrossamento importante e crescente, soprattutto che si irradia dalla ferita chirurgica

  • Febbre (maggiore di 38°)

  • Secrezione dalla ferita

  • Gonfiore o dolore al polpaccio, soprattutto nel movimento della caviglia

  • Improvviso cedimento dell’anca con impossibilità alla stazione eretta

martedì 11 dicembre 2012

Artrosi dell'Anca (Coxartrosi), il suo trattamento (Domande Frequenti)

Come è fatta l’articolazione dell’Anca??

L’articolazione è una speciale struttura del corpo umano in cui si incontrano la parte terminale di due o più ossa.. L´anca  è costituita dalla parte superiore del femore, la "testa del femore", e da una cavità del bacino chiamata "acetabolo".

 

Le estremità delle ossa che formano un´articolazione sono ricoperte di un materiale liscio e brillante chiamato "cartilagine ialina". Questo materiale protegge l´osso sottostante da sforzi e pressioni eccessive e permette all´articolazione di muoversi facilmente senza dolore. L´articolazione è racchiusa in una capsula chiamata "sinoviale". Quest´ultima produce un liquido lubrificante, che aiuta a ridurre la frizione e facilita il movimento dell´articolazione.
I legamenti garantiscono la connessione tra le ossa e la stabilità dell´articolazione.I muscoli e i tendini attraversano l´articolazione, ne assicurano e ne permettono il movimento.

Che cos’è l’ Artrosi dell’Anca (Coxartrosi)?

L’artrosi dell’anca, o coxartrosi, è la più comune malattia che possa colpire l’anca dell'adulto. E’ una malattia cronico-degenerativa, che si instaura progressivamente nel corso degli anni e conduce ad una disabilità crescente.

Può essere grossolanamente definita una sorta di “usura” dei capi articolari, nella quale lo strato di cartilagine che riveste la testa del femore e la cavità acetabolare si assottiglia progressivamente fino ad esporre l’osso sottostante. Questo reagisce addensandosi e producendo escrescenze periferiche appuntite, gli osteofiti.

 

Nelle fasi più avanzate della malattia la capsula articolare si ispessisce e i muscoli si retraggono fino a determinare le deformità che caratterizzano le coxartrosi di vecchia data: anche semiflesse, rigide, ruotate all’esterno.

Come si manifesta la Coxartrosi?  Quali sono i sintomi?

I tre segnali caratteristici sono dolore, rigidità e zoppia. Il paziente con una  coxartrosi presenta un dolore caratteristico (coxalgia), localizzato a livello dell’inguine e talvolta a livello del gluteo. E’ frequente l’irradiazione del dolore lungo la faccia anteriore della coscia fino al ginocchio.

Poiché l'origine del dolore è essenzialmente meccanica, questo è accentuato dalla deambulazione e dal movimento articolare in genere, mentre viene alleviato dal riposo.

Il dolore indotto dal carico determina una zoppia di fuga: in altre parole, il paziente tende ad abbreviare l'appoggio sull'arto dolente, riducendo la fase di appoggio sul piede corrispondente.

Il dolore indotto dal movimento provoca per via riflessa la contrattura della muscolatura dell’anca, soprattutto dei muscoli extrarotatori. La limitazione del movimento è un segno che in genere appare quando l'artrosi comincia ad essere di grado più elevato. Si osserva pertanto una limitazione precoce dei movimenti di rotazione interna (ovvero il paziente non riesce più a ruotare la punta dei piedi “all’indentro”) e, più tardivamente, anche degli altri movimenti, fino al punto in cui semplici gesti come calzare una scarpa o indossare le calze diventano impossibili.

Negli stadi più avanzati l’usura dei capi articolari può generare accorciamenti significativi dell'arto interessato, fino ad oltre 1 centimetro.

Come si diagnostica o si conferma la diagnosi?

Per fare diagnosi di Coxartrosi è sufficiente di norma un buon esame radiografico, preferibilmente eseguito stto carico (ortostatismo).



In alcuni casi può essere opportuno eseguire una T.A.C.  o una R.M.N. dell’articolazione allo scopo di valutare nelle tre dimensioni il danno articolare, e nei casi di difficile diagnosi differenziale.

 

Quali sono le cure possibili in caso di Coxartrosi?

Nelle fasi più iniziali del processo degenerativo artrosico è possibile mettere in atto una strategia per migliorare i sintomi (dolore e rigidità articolare ) e contrastare l’evoluzione verso il progressivo  peggioramento del quadro artrosico, che rappresenta la naturale evoluzione della coxartrosi.

Tale strategia prevede:

  1. Riduzione dell’eventuale sovrappeso
  2. Ginnastica dolce ed fkt per conservare il pù possibile il movimento articolare
  3. Utilizzo di talloniere e scarpe ammortizzanti
  4. Ricorso ad antidolorifici solo nelle fasi di acutizzazione dei sintomi
  5. Condroprotettori per via orale
  6. Viscosupplementazione con acido Ialuronico intraarticolare

 

 

Nelle fasi tardive è necessario procedere alla sostituzione delle superfici articolari danneggiate con una protesi più o meno invasiva dell’anca artrosica

Cosa succede col tempo se non si opera?.

La storia naturale di una Coxartrosi è il suo progressivo peggioramento, fino a quadri di inabilità molto importanti.

Quando è necessario ricorrere alla Chirurgia?

Quando l'artrosi è causa di importanti limitazioni funzionali, il dolore non è più controllabile, e la qualità di vita del paziente nel quotidiano diventa troppo scadente; ciò vale in qualsiasi fascia d'età. Negli ultimi tempi si sono registrati importanti passi in avanti nel campo dei materiali, delle biotecnologie e delle procedure chirurgiche mini invasive. Gli approcci chirurgici mininvasivi, ovvero di risparmio dei tessuti (tissue sparing), consentono, in pazienti selezionati, di ottenere recupero funzionale più rapido, una riduzione drastica del dolore, cicatrici meno sgradevoli, riduzione delle perdite di sangue intra e post-operatorie. Questa chirurgia sta raggiungendo l'obiettivo di essere eseguita "senza o con minimo impegno doloroso";  E' naturalmente indispensabile un’accurata pianificazione preoperatoria all'intervento fino al post-operatorio. Dopo questo tipo di intervento non è necessario un programma di riabilitazione particolare, ma solo un controllo fisioterapico della deambulazione per circa 40 giorni a domicilio.